Living & Convivi :: 27 gen 2025

Firenze, le botteghe fiorentine in mostra

I magnifici scatti di Guido Cozzi all’Istituto de’ Bardi

"Documentare lo stato dell'arte delle botteghe fiorentine all'inizio del terzo millennio" - così il fotografo professionista Guido Cozzi ha raccontato in occasione di un incontro con la stampa, la volontà insieme a Livia Frescobaldi, presidente di Palazzo Capponi, in via de’ Michelozzi, di sostenere e promuovere i tanti artigiani ancora operativi nel capoluogo, con un'esposizione di 20 opere di botteghe a tutt'oggi in attività, più una non operativa. Ecco, quindi, decoratori, bronzisti, fabbri, falegnami, doratori, orafi, rilegatori e molti altri, professioni un tempo fulcro del tessuto economico e sociale dei quartieri cittadini e tuttora, seppur in difficoltà, autentica testimonianza di un sapere antico a cui la città di Firenze deve parte della sua bellezza.
Il progetto fotografico, godibile fino al 31 maggio 2025, ha un suo rigore stilistico ben preciso: ogni fotografia è frontale, senza interpretazioni e senza personaggi. "In questi ambienti c'è una stratificazione importante di memoria, di vissuto, di oggetti e di esperienze" - ha continuato Cozzi. L'artigiano c'è attraverso gli oggetti che lascia nella sua bottega, e anche se non lo vediamo ritratto nelle varie foto, la sua presenza si respira, si sente. É più che tangibile.
L'esposizione al primo piano dell'Istituto dei Bardi è un viaggio affascinante che fa riflettere... "Le botteghe sono ciò che tengono in vita una comunità" - ha dichiarato Livia Frescobaldi, lo sono state per tantissimo tempo ed è fondamentale, ora come ieri, rilanciare un messaggio di ottimismo e speranza su queste realtà pregne di magia e saper fare. Un pensiero che era certamente parte integrante degli ideali del fondatore dell'Istituto, Girolamo de’ Bardi, uomo di cultura e visione, convinto che la conoscenza dovesse essere innanzi tutto “utile”. Agli inizi dell’Ottocento, l’erede della nobile famiglia, stabilì per la sua Fondazione l’obiettivo di valorizzare l’artigianato locale e offrire agli artigiani meno abbienti la possibilità di formarsi gratuitamente. l’Istituto cerca di rendere attuale il suo messaggio attraverso una rinnovata proposta: brevi corsi di formazione artigianale e laboratori di artigianato artistico, non professionalizzanti, ma svolti da artisti e artigiani che costituiscono eccellenze del territorio toscano e non solo, oppure da operatori che, pur possedendo un’arte preziosa e che va perdendosi, non sono in grado, per le difficoltà del settore, di promuovere se stessi ed i loro prodotti. 
La mostra inaugura anche le nuove sale rinnovate dell’Istituto, disponibili su richiesta per progetti in linea con la sua missione, per rafforzare il dialogo con la città, invitando un pubblico sempre più ampio a scoprire le tante attività a favore di queste antiche tradizioni.

Nel periodo della mostra, l’Istituto propone una serie di appuntamenti tematici

Il 30 gennaio alle ore 18.00, si tiene la conferenza-spettacolo Shakespeare, il teatro come “artigianato”. Un mestiere che si impara “a bottega”, a cura del regista e attore Alessandro Calonaci, che illustra il parallelismo tra il lavoro artigianale e la creazione teatrale.

Il 7 febbraio alle ore 15.30, il professor Giovanni Cipriani tiene la conferenza Ottone Rosai, un artigiano, figlio di artigiani dell’Oltrarno fiorentino, approfondendo la figura di uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento.

Il 22 febbraio, Guido Cozzi conduce l’incontro Fotografare l’artigianato, un’opportunità per imparare a valorizzare il proprio lavoro artigianale attraverso la fotografia.

Due, infine, gli appuntamenti di marzo: il 7 alle 16.00 la restauratrice Laura Grossi dello Studio Santo Spirito interviene sul tema La poesia del restauro nell’ex quartiere artigiano ed il 28 alle 17.30 il giornalista Stefano Tesi tiene la conferenza Raccontare l’artigianato tra cronaca e reportage.

La mostra Botteghe Fiorentine si può visitare gratuitamente durante tutte le attività dell’Istituto oppure su prenotazione, scrivendo all’indirizzo segreteria@istitutodebardi.org. Anche per partecipare agli eventi collaterali, data la disponibilità limitata di posti, è necessaria la prenotazione.


Informazioni
Istituto de’ Bardi
Palazzo Capponi, via de’ Michelozzi 2, Firenze

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