Living & Convivi :: 6 mag 2021

Woman Power Silvia Bonizzoni

La donna in webcam coi delfini

Dopo chi sussurra ai cavalli e chi balla coi lupi, ora c’è chi fa le webinar coi delfini. La nuova protagonista di Woman Power Silvia Bonizzoni (1 - 2) tra le tante cose, fa pure questa. Da vent’anni studia i delfini dell’alto Adriatico (3 - 4). Dopo una laurea in scienze ambientali a Venezia ed un master in biologia marina in Texas, assieme al suo compagno Giovanni Bearzi ha fondato Dolphin Biology and Conservation un’associazione che si accerta della loro salute e delle interazioni con l’uomo e l’ambiente antropizzato, facendo conoscere l’affascinante mondo dei cetacei (5) con lezioni nelle scuole, per diffondere l’amore per questi meravigliosi animali. Navigando con la loro barca, quando la bella stagione lo permette.... 

 

Professione biologa marina ed esperta di biodiversità marina quando ha capito che era questa la sua "strada”?

Volevo fare questo lavoro fin da quando ero piccola: è sempre stato il mio sogno. All'inizio però potevo solo guardare documentari, leggere libri che parlassero della vita nel mare, e lavorare di fantasia. Solo nei primi anni di università ho avuto occasione di verificare se il mio sogno nel cassetto fosse all’altezza delle mie aspettative e capacità. Il mio primo giorno di ricerca in mare, a raccogliere dati sui delfini, è stato un misto di tensione – per cercare di fare bene il mio lavoro, ed euforia – perché non potevo credere di vivere quell’esperienza tanto attesa. Quel giorno ho capito che quel lavoro faceva davvero per me. Era solo l’inizio: avrei dovuto studiare e imparare molte cose, la strada sarebbe stata lunga e piena di ostacoli, ma a quel punto ero determinata ad arrivare fino in fondo.

 

Ci parli in breve della sua attività in questo momento: criticità e punti di forza...

Sto svolgendo ricerche in mare nell’ambito del progetto “Delfini del Veneto”, condotto dall’associazione Dolphin Biology and Conservation. L’obiettivo è preservare la biodiversità marina in Alto Adriatico, e tutelare i cetacei. Con la pandemia abbiamo dovuto ridurre la ricerca in mare e sospendere le attività di divulgazione in scuole e università. Ma abbiamo dedicato molto più tempo all’analisi dei dati e alla produzione di pubblicazioni scientifiche. Purtroppo con la pandemia in corso, le catastrofi ambientali sono passate in secondo piano e se ne parla di meno, come se pandemia e tutela della natura non fossero profondamente connesse. Per noi, questo è stato anche uno stimolo per creare un canale video su YouTube e album fotografici online basati sulle tante immagini di delfini scattate nell’ultimo decennio. La nostra speranza è sempre quella di smuovere cuori e menti, motivando le persona ad impegnarsi concretamente a favore dell’ambiente. 

 

In quanto donna, il percorso per far valere i proprio obiettivi non è sempre in discesa, un lato del suo carattere che l'ha particolarmente sostenuta per arrivare dove è oggi?

Non penso che l’essere donna mi abbia penalizzato. Al contrario, è stato uno stimolo in più quando si trattava di affrontare situazioni nelle quali un uomo si sarebbe sentito più a suo agio. Cose come riparare un gommone o un motore fuoribordo, oppure riverniciare la base di ricerca. Quanto al mio carattere, perseveranza e pazienza sono alcuni degli ingredienti che mi hanno permesso di raggiungere gli obiettivi che erano importanti per me. Trovo che la capacità di non mollare mai e guardare sempre avanti, nonostante gli inevitabili ostacoli e difficoltà, sia sempre d'aiuto. Ma non è stato solo merito mio. Ho avuto tante persone care che mi hanno sostenuta e supportata, in primo luogo i miei genitori. Poi ho avuto la fortuna di incontrare il mio compagno (di vita e di lavoro), Giovanni Bearzi, che mi ha sempre aiutata a superare le mie paure e dal quale imparo tutti i giorni. Infine ci sono stati tanti colleghi e amici che hanno condiviso tratti del mio percorso, rivelandosi fondamentali per la mia crescita umana e professionale. Insomma, una buona dose di tenacia e l’incontro con persone meravigliose hanno certamente contribuito a farmi arrivare dove sono.

 

Le donne che fanno squadra hanno una marcia in più?

Una buona squadra non è composta da "donne" o da "uomini", ma da persone che, nonostante i loro pregi e difetti, riescono a lavorare in armonia. Forse si tratta di trovare la combinazione umana più adatta a ciascuno di noi. Nel mio caso, funziona meglio una squadra di persone mosse da passione, entusiasmo, rispetto reciproco, amore per la causa e onestà, indipendentemente dal sesso dei suoi componenti. Ho sempre cercato di lavorare con persone che condividono i miei stessi obiettivi (principalmente la tutela della natura) e con le quali potessi lavorare gomito a gomito anche 16 ore al giorno. Per me è importante lavorare con donne e uomini che considero amici: è questa la "marcia in più" che ho sempre cercato. 

 

Piaga del femminicidio, cosa si sente di dire alle donne e non solo affinché questo orrore abbia fine una volta per tutte?

Il femminicidio è un oltraggio alla vita, così come tutte le altre forme di violenza verso i più deboli e gli indifesi, verso le persone percepite come "diverse", verso gli animali e verso il nostro stesso pianeta. Egoismo ed egocentrismo ci rinchiudono in una gabbia, ci rendono aggressivi e violenti, ci impediscono di apprezzare il miracolo della diversità e della bellezza intorno a noi. Ma sinceramente non credo di avere l'esperienza o la competenza per dare consigli alle donne vittime di violenza. Nel mio caso, l'orrore a cui cerco di porre fine è la violenza verso l’ambiente marino e i suoi abitanti vulnerabili, "diversi" e meravigliosi. 

 

La prima cosa che farà, non appena l'emergenza Covid sarà un (brutto) ricordo?

Non intendo festeggiare, né dimenticare cos’è successo in questo periodo. Anzi, preferisco portare con me questa esperienza, in modo da ricordare quali siano le cose davvero importanti. Non appena saremo tutti vaccinati e l'emergenza sarà finita, vorrei semplicemente riabbracciare le persone a me care, andarle a trovare e passare del tempo con loro. E' questo che mi è mancato di più nell’ultimo anno e vorrei recuperare il tempo perduto. 

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