Focus On :: 1 lug 2017

Architettura e design - case contemporanee

Fulvio Giraldi da Firenze, nel mondo

630 mq di studio in un immobile del 1400 nell’Oltrarno fiorentino più suggestivo (1). Qui, incontro Fulvio Giraldi, architetto e fondatore della GAA - Gilardi Associati Architetti, brand noto da più di vent'anni, nel settore della progettazione architettonica e d’interni (2 -3). Nel retail, nella ristorazione e anche nel domestico. Quasi 3000 tra boutiques, showroom, concept store, dai primi anni ’90, quando, con il gruppo Fratini lavora a ritmi incalzanti per molte realtà di moda proseguendo, dal 2004, con grandi opere per il marchio Guess, tra Los Angeles, Cina e Corea. Non solo moda però… la sua carriera prevede uffici, resort, hotel e, naturalmente, residenze private.

A Firenze, sono numerosi i ristoranti nati dal suo genio progettuale: Baldovino, Enoteca Boccadama, Francescano, una parte di Finisterrae, Beccofino

Un tourbillon sempre in crescendo di progetti diversi e affascinanti, dove il legno è spesso elemento di distinzione. Così come l’uso sapiente della luce. Vero volano di un’opera che sa come farsi ricordare.

 

 

Punti vendita, concept store, boutiques, lei ha realizzato praticamente ogni tipologia commerciale; parlando di ristorazione, in particolare, cosa cura prima di tutto?

Il rumore, certamente, così come la luce. Il rumore è la prima cosa da prendere in considerazione: trovo sia molto sgradevole cenare con un sottofondo disturbante che proviene - magari - dalla cucina. E' sempre opportuno ricercare soluzioni intelligenti - più difficili in locali nei centri storici - che contribuiscano a rendere l’atmosfera più ovattata, soft, perfetta per un momento di condivisione intima anche se “fuori casa”. E poi la luce, meglio se soffusa. Di giorno il più possibile naturale, la sera, invece, calda.

 

Veniamo ora al settore privato, il progetto che ricorda con maggior soddisfazione?

Una villa alle porte di Bologna (4) per un'amica stilista. Mi ha praticamente commissionato il lavoro dicendomi: “ho un terreno, fai tu”. Un’esperienza emozionante e magnifica: ho avuto, infatti, totale carta bianca, dalla prima idea fino alla sua esecuzione finale. Il risultato? Una casa dalle forme pulite con ampie superfici vetrate, brise soleil, legno e cemento armato a vista, tema dominante del concept abitativo. Una casa molto plastica, dove la composizione dei materiali è in relazione alle forme....

 

Ci descriva meglio il layout della villa…

Si sviluppa su due livelli, un piano terra, e un primo piano, intorno a una corte centrale (5).
Al piano terra si trova la zona living con ampia cucina (6). Il soggiorno è suddiviso in due da una parete in pietra che accoglie al suo interno un camino (7). L’arredo, così come l’anima architettonica, è semplice e lineare: della parte giorno è quasi tutto custom-made; fanno eccezione gli imbottiti di B&B come il divano componibile “Bend sofà” e il pouff (8). O il tavolino in alluminio “Miroir”, prodotto da Baxter. Il tappeto, per esempio, è disegnato da noi e prodotto da Rossano Scontini.

 

E i pavimenti?

Gres porcellanato al piano terra, sia in interno sia in esterno. Idem al piano primo per il salotto e la terrazza esterna, mentre per la parte rimanente del piano - camere, corridoi e bagni - parquet di noce pretrattato in fabbrica, al fine di ottenere una finitura grezza.

 

Quando si può dire che una casa ha carattere?

Credo che una casa si distingua soprattutto in funzione dell’uso della luce naturale. Mi spiego meglio… In fase progettuale è fondamentale capire subito l'orientamento migliore per poi posizionare le varie parti della casa. Certo, l’ascolto del cliente è centrale: ognuno di noi ha esigenze diverse. A casa mia, per esempio, la parte living è poco vissuta, a differenza della zona cucina, volutamente enorme: ci trascorriamo, infatti, molto tempo in famiglia e con amici.

 

Il suo materiale preferito?

Legno, sia nel domestico, sia nel retail. Meglio al naturale con pochi trattamenti. Nel retail mi piace quando lo si abbina a materiali molto tecnologici come il Corian, per esempio. Un connubio decisamente accattivante.

 

Come sta cambiando il modo di abitare?

Dagli anni ottanta a oggi direi meglio. C’è più cultura, il gusto è migliorato anche se forse si è un po’ uniformato. A un livello medio, è sicuramente più raro riscontrare sostanziali brutture nell’ambito domestico. Anche grazie alla diffusione di grandi catene internazionali come Maison du Monde o Ikea: distribuiscono prodotti gradevoli per interior di maggior appeal.

 

Ci ha accennato la sua cucina, ce ne parli ancora…

Tutto è king size. Impera un grande bancone, dove una metà serve per cucinare, l’altra per la preparazione dei cibi, per lavorare, disegnare ecc…. é il cuore pulsante della casa.

 

Il progetto che le manca?

Un grattacielo e un aeroporto. Specie quest’ultimo: mi affascina l’idea di realizzare la “porta” di una città…

 

E noi glielo auguriamo. In fondo, come diceva il mitico Jim Morrison - "Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare.”

 

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