Food :: 25 feb 2022

Colazione al bar in calo? La risposta dei baristi

L’indagine dell’Istituto Espresso Italiano (IEI)

Un caffè e una brioche, grazie”. Comincia così prima ancora di buongiorno la mattina degli italiani al bar (1). O almeno prima del Covid. Per molti è un rito, gli stranieri la gradiscono quando sono in Italia, è comunque da sempre un simbolo di socialità.

Ma, c’è un ma… Stando ai dati che FIPEFederazione Italiana Pubblici Esercizi, di fine gennaio, la colazione al bar perderebbe in Italia circa 3 milioni di euro di fatturato al giorno.

Il dato inquietante è legato alle restrizioni da Covid-19, certo; va precisato però che, secondo l’Istituto Espresso Italiano (IEI), queste potrebbero non essere l'unica causa della perdita di consumazioni nell'orario di colazione. IEI ha infatti promosso un confronto interno al settore tra aziende e professionisti (torrefattori, produttori di attrezzature, baristi e formatori) al fine di capire come, anche per via della pandemia, sia cambiato questo rito. 

Vediamo cosa ne è emerso…

Paura di frequentare locali affollati, smart working, green pass obbligatorio, abitudine ormai di fare la colazione a casa (con magari l’acquisto di macchine per caffè di vario livello durante il lockdown) e per alcuni anche un turismo più mordi e fuggi, sarebbero le principali cause dell’allontanamento degli italiani dal banco del bar. Il prezzo della tazzina del caffè (2) tiene lontano l’italiano dal bar? Parrebbe di no. Il costo medio, attualmente, oscilla tra 1,10 e 1,30 euro a tazzina di espresso (3). Eppure, secondo quanto emerso dal dibattito interno, il cliente spesso nemmeno si chiede, nel rito della colazione, quanto costi un caffè o un cappuccino nel totale del conto finale. E anzi, proprio migliorando la qualità del prodotto finale in tazzina, pur con un lieve rincaro (tra i 10 e i 20 centesimi a tazza), si potrebbero vedere più italiani tornare a fare colazione al bar. E allora cosa fare per attrarre nuovamente gli italiani a consumare caffé e cornetto al proprio bar di fiducia? Sono le risposte che IEI (4) ha chiesto ai professionisti del settore per capire meglio come fare per invogliare anche la nuova generazione di consumatori, quelli meno abituati al rito di “ti offro un caffè” a praticare ancora la colazione al bar. “Il consumatore finale deve essere invogliato ad entrare nel locale, a prescindere dal Covid, per cui senza stravolgere format o menù, ritengo che una luminosità e pulizia del bar siano la base minima per attirare i consumatori” – dice Renato Bossi, consulente canale HoReCa – “Inoltre c’è bisogno da parte dei nostri imprenditori di puntare sulla qualità delle miscele, della pasticceria, dell’accoglienza stessa”. Carlo Odello (5) (Direttore Generale IEI) non ha dubbi: “I baristi con più visione stanno contrastando il calo con un’offerta di qualità e un servizio flessibile”.

  

   

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