Focus On :: 31 gen 2017

focus di razza - il norvegese delle foreste

il dottor rovere risponde

Il dottor Giuseppe Rovere (1), veterinario di Milano, ci rivela le peculiarità di un "grande" del nord. Il gatto delle foreste norvegesi (2). Un felino domestico dai gusti 'multirazziali'. Espansivo e affabile, infatti, anche con i cani. Meglio se affidato a un padrone brillante. E curioso come lui.

 

Dottore (3), il Norvegese, una razza tra il gatto e la lince; in pillole, quali sono le caratteristiche di questo magnifico felino?

È vero, il suo aspetto è molto simile a quello della lince. Le orecchie a punta lo confermano. L’ipotesi – anche se non provata scientificamente - è che, all'origine, ci fosse stato un incrocio tra un gatto e una lince.

Si racconta, inoltre, che i vichinghi li portavano sulle loro navi per cacciare i topi. Ci sono, poi, delle leggende nordiche che parlano di grandi gatti a pelo lungo: una narra di due felini che trainavano il carro della Dea della fertilità in cerca del marito. Un'altra racconta di Thor, Dio del tuono, il quale durante una prova di forza fu costretto a sollevare un grosso gatto a pelo lungo.

Detto questo, bisogna comunque aspettare i primi anni 70' affinché questi splendidi esemplari felini fossero accettati come razza dalle associazioni norvegesi, ottenendo uno standard preliminare. Anche se va detto che non si trattò di una referenza relativa ai confini geografici della Norvegia, ma solo al paese che, per primo, ne fece uno standard.

Parlando di caratteristiche fisiche si tratta di un gatto dal corpo allungato, con un'ossatura importante, petto e fianchi pronunciati (4). Le zampe posteriori sono più lunghe di quelle anteriori. I piedi grandi e ovali, con ciuffi di pelo tra le dita per camminare agevolmente nella neve e proteggersi meglio dal freddo. La coda è lunga e folta e, secondo gli standard ufficiali, dovrebbe arrivare oltre alle scapole o fino al collo, sempre per ripararsi dalle rigide temperature dei paesi scandinavi. Ha une bella testa a triangolo equilatero. Durante l'inverno sviluppa un'importante gorgiera, una criniera e buffi ma utilissimi 'pantaloncini' sulle zampe. Per ciò che riguarda il carattere, di sicuro colpisce la sua naturale capacità di socializzare e convivere con altri animali, oltre che con le persone. Addirittura, a volte, sceglie un membro della famiglia come “amico speciale” (5).

Una razza che ama l'acqua, mi conferma?

Assolutamente sì! Ha un buon rapporto con l’acqua, complice un mantello adatto, semilungo con sottopelo granoso e idrorepellente. Fatto appositamente per la neve e per evitare che si bagni.

Ci sono delle affinità "reali" con l'americano Main Coon? Se sì, quali?

Il Main Coon è una taglia più grande. I maschi arrivano fino a 13 kg, le femmine a 8, mentre il norvegese maschio a 7 o 8 kg e la femmina a circa 5. Oltre alla taglia, gli occhi. Quelli del Main Coon sono più allungati; il norvegese invece li ha più tondi. Inoltre, il naso del norvegese non presenta mai gobbe. Il Main Coon sì.

Parliamo di alimentazione, cosa ci suggerisce?

È opportuno non dare loro riso: sembra infatti che abbiano una predisposizione a non digerirlo. Di certo, essendo un gatto di grande taglia, va nutrito con una dieta equilibrata, meglio se suggerita da un professionista dell’alimentazione.

Dal punto di vista della salute, quali i casi più frequenti di malattie e/o criticità che affliggono questa antica razza?

Purtroppo ci sono tre malattie genetiche che possono essere trasmesse di generazione in generazione. La cardiomiopatia ipertrofica: il cuore viene interessato da un inspessimento anomalo e quindi non svolge più le sue funzioni. Il rene policistico: il rene viene ricoperto da cisti che alterano la sua funzionalità. E infine la GSD IV: carenza di un enzima che provoca un cattivo assorbimento del gluccosio. Nella forma più grave porta alla morte in poco tempo. Il problema è che queste malattie devono essere assenti in generazioni precedenti. Durante la mia carriera professionale, mi è capitato di diagnosticare sopratutto le prime due affezioni. Non sono curabili, ma si può comunque intervenire con dei medicinali mirati per tenerle sotto controllo. Ma non si guarisce.

Il padrone ideale?

Essendo un gatto molto attivo, ha bisogno di un proprietario vivace e 'stimolante'. Sono di indole curiosa e amano il gioco (6). Per dargli una vita piena, l'ideale è stuzzicarlo con strumenti ludici come palline (sono ottimi gatti da riporto), piume ma anche solo con delle banali scatole in cartone 'rivisitate' dove possano infilarsi, nascondersi, insomma, divertirsi.

Se fosse un cane?

Probabilmente un pastore tedesco. E' affidabile, intelligente e, anche se autonomo come tutti i felini, piuttosto ubbidiente.

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