Living & Convivi :: 6 dic 2021

Viaggio a pedali in Sardegna: "Non solo bici"

Prima tappa: Seulo

Ciclovie che passione! Il turismo attivo, outdoor e in luoghi incontaminati si profila come uno dei maggiori trend turistici del 2022. La bici piace a tutti, giovani, famiglie, donne… Perché è uno sport vivace, piacevole, e consente di visitare località con filosofia “lenta”, sostenibile e rilassante. In Sardegna c’è un progetto di sviluppo turistico davvero innovativo, che si chiama “Non solo bici” (1) portato avanti grazie alla collaborazione tra i comuni di Seùlo (SU), Escolca (SU) e Villanovatulo (SU). Siamo nel cuore della Sardegna, nella zona centro orientale dell’isola. Nuoro, a nord, dista due ore di macchina, Cagliari, a sud ovest, circa un’ora e mezza. L’itinerario ciclistico si snoda tra questi tre borghi, situati in una zona ricca di boschi, fonti perenni, paesaggi da sogno. Il territorio è variegato: vi sono le colline del grano e gli uliveti di Escolca, gli altopiani calcarei, il maestoso fiume Flumendosa tra Villanova Tulo e Seùlo, le celebri montagne del Gennargentu a far da cornice al tutto. I percorsi cicloturistici sono adatti al trekking e alla mountain bike, con la possibilità di bike-sharing anche a pedalata assistita. L’ambizioso progetto si è avvalso, tra l'altro, delle risorse messe in campo dall’Assessorato regionale al Turismo; In corso di realizzazione una rete WI-FI gratuita, una App che consentirà la fruizione digitale delle risorse del territorio con la descrizione degli itinerari ambientali, enogastronomici e storico culturali e un educational tour con i maggiori network turistici europei.

Seulo, scrigno di paesaggi da favola, tradizioni e superfood (2)

Partiamo da Seulo, comune capofila del progetto, che punta anche sulla Blue Zone e sul fatto di rappresentare la comunità più longeva al mondo. Come sappiamo la “lunga vita” in salute è dovuta a ragioni genetiche, legate alla dieta, culturali e ambientali. Seulo si propone di accogliere i visitatori facendo loro vivere emozioni autentiche, esperienze di immersione nella comunità locale, tra enogastronomia, ambiente e cultura identitaria locale. A Seulo l’ospite può partecipare ai laboratori di pirichittus e pistoccus de nuxi, due dolci antichi (3), tipici di questa comunità, o alle attività tradizionali legate al pastoralismo, consumando le eccellenze lattiero casearie locali, come il casu in filixi e il casu axedu. Il fiume Flumendosa, spiega il sindaco Enrico Murgia, secondo Mario Tozzi, lo studioso che è anche cittadino onorario del borgo, è il più pulito d’Italia. Qui ha sede anche l’Ecomuseo di Seulo, prezioso hub di informazioni e porta d’accesso a tante attività. 

Elisir di lunga vita dei centenari. 

La relazione tra buona alimentazione e salute è conosciuta fin dai tempi di Ippocrate, e il suo adagio “fai del cibo la tua medicina”. In Sardegna questo legame è molto forte: oltre all’ambiente incontaminato e allo stile di vita sano, è proprio il cibo a giocare un ruolo decisivo nella longevità dei suoi abitanti. La preparazione del casu axedu, una cagliata fresca di latte di capra o di pecora, povera di grassi e ricca di proteine, è semplice. Il latte è scaldato fino a raggiungere la temperatura di circa 35-37 gradi; quindi viene aggiunto il caglio animale e un cucchiaio di siero conservato dalla cagliata precedente. La coagulazione avviene in pochi minuti, mentre per l’indurimento del coagulo sono necessarie 4-5 ore. Non appena in su caddargiu (calderone di rame) affiora un filo di siero, la cagliata viene tagliata in pezzi irregolari del peso di circa 150-300 grammi e lasciata riposare per circa 24 ore prima di essere consumata.

Un altro formaggio che si può fregiare del titolo di “cibo dei centenari” è su casu in filixi, tipico prodotto di Seulo. Si tratta di un formaggio fresco a pasta molle, fasciato da foglie di felce (filixi appunto), inserito anche nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali della Sardegna. 

Ancora oggi è prodotto dai pastori, nel periodo estivo: la cagliata viene adagiata su foglie di felce che poi la ricoprono, a strati. Così pressata, circondata da un telo di lino o cotone si lascia sgocciolare per far rilasciare il siero e si consuma dopo qualche ora. Le felci lasciano la loro impronta sulle superfici, secondo una antica metodologia di “stampa su formaggio”, un po’ come l’antica ‘giuncata’ di storica memoria. 

Le bellezze naturalistiche sono il risultato dell’azione plurimillenaria dell’acqua dolce in questa zona, ricca di sorgenti perenni, grotte, cascatelle e cascate; l’area è attraversata dal fiume Flumendosa. Tra le tante meraviglie naturali la cascata di Sa Stiddiosa, raggiungibile percorrendo un sentiero che si snoda lungo la valle del fiume, tra boschi di lecci, corbezzoli e filliree. Il nome in sardo significa “la gocciolante”: le gocce, infatti, cadono con una fitta pioggerella lungo un’imponente parete rocciosa ricoperta di piante idrofile e levigata dal continuo scorrere dell’acqua. Il gocciolio finisce in un laghetto verde smeraldo: un luogo incantevole in cui rinfrescarsi durante la stagione estiva che attrae ogni anno più di 10.000 persone.

Il borgo ha un ricco calendario di eventi identitari legati all’agroalimentare, al folklore, alla natura. Tra le manifestazioni merita una segnalazione speciale la festa di s’Orrosa ‘e Padenti (4). A primavera inoltrata, tra aprile e maggio, Seulo si tinge di rosa intenso e rosso porpora: è il colore di S’Orrosa ‘e Padenti, “la rosa del bosco”. È la peonia, che fiorisce spontaneamente dai pendii ripidi e soleggiati del monte Perdedu fino quasi agli argini del Flumendosa, diffondendo un profumo delicato. La manifestazione vanta un programma che comprende escursioni nei luoghi della peonia in fiore fino alle stradine del centro storico vestite a festa. Ancora... i visitatori sono accolti con l’apertura delle cantine, l’organizzazione di mostre-mercato di artigianato locale, come i prodotti della tessitura, esibizioni musicali e spazi dedicati alla degustazione dei prodotti tipici. Tra le iniziative collaterali Sa Coia Antiga, rievocazione dell’antico matrimonio seulese praticato il corteo nuziale sfila con abiti tradizionali, in un’affascinante cerimonia tra sacro e profano.

Intervistiamo Enrico Murgia (5), Sindaco di Seulo

Nonsolobici è un innovativo progetto di turismo attivo ed esperienziale. Quali sono le parole chiave che lo sostengono? 

Un termine chiave è turismo sostenibile: la sostenibilità è un mantra che abbiamo acquisito e decliniamo in tutte le nostre attività. Un’altra parola importante è interazione: lo intendo sia come turismo esperienziale, sia come influenza reciproca positiva tra la nostra popolazione, le attività praticate e i luoghi, insieme costituiscono il paesaggio identitario della Barbagia.

La comunità di Seulo che accoglie i visitatori ha tra le specificità l’appartenere all’orizzonte mondiale delle Blue Zones. Dal punto di vista alimentare quali sono i punti di forza della dieta dei centenari seulesi? 

Dal punto di vista alimentare il segreto è l’elaborazione dei prodotti della terra, quindi anche la genuina semplicità dei cibi. Spiccano i formaggi, le ricotte. Poi sono da citare i prodotti dell’orto, verdure e legumi, come fagioli, ceci, fave, piselli. E le nostre carni da pascolo brado. Carni (e mieli) in cui troviamo i sapori delle erbe del Gennargentu, con le proprietà e i valori nutritivi. Il seulese una un forte senso dell’ospitalità ed esercita questa pratica anche grazie al maiale, che è un po’ il “bisonte” della Barbagia: lo alleviamo con cura da sempre. Quando arriva un ospite si taglia il miglior prosciutto e lo si serve con del formaggio e del buon vino.

Arriva un gruppo di viaggiatori che si ferma nel fine settimana a Seùlo. Quali sono le mete irrinunciabili e perché? 

Tra le bellezze del territorio spiccano il monumento naturale de Su Stampu ‘e su turrunu, le grotte Domus de Janas, Sa Stiddiosa (6). Ma per entrare nell’intimo del paesaggio identitario bisogna visitare la montagna di Perdedu e la foresta primaria di Forau Murgia. Questi luoghi sono inclusi anche nei sentieri per escursionisti “Quadrifoglio blu”. Il consiglio è andarci con le guide locali, accompagnati dalla loro profonda conoscenza dei luoghi, e dai loro racconti legati a quei monumenti: per emozionarsi ancor di più e portare a casa un souvenir indimenticabile della vacanza.  

 

Altre info:

 

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