Una delle tipiche domande che ci si sente rivolgere da chi vuole cenare fuori è - "mi consiglieresti un locale di pesce"? Essendo la città meneghina il più grande mercato ittico d’Italia, nonostante sia a centinaia di chilometri dal mare, la scelta su locali di qualità pone parecchie alternative. Ed ecco che, da qualche mese, il panorama ristorativo offre una novità, da subito, entrata di diritto in cima alla classifica: si tratta di Corallium, situato in via Fratelli Induno, zona Corso Sempione, davanti alla fermata Gerusalemme del metro lilla (comodissimo da raggiungere con i mezzi pubblici). Patron del locale, Monica Li coadiuvata dal general manager Luca Pedinotti (1 - 2); in cucina spicca il talento di Domenico Di Gennaro, chef partenopeo (3) di grande esperienza che, dopo aver lavorato in prestigiose cucine in Francia e in Alto Adige, è approdato Da Giacomo, locale icona milanese. La sua impronta mediterranea basata su materie prime di qualità, ben si sposa a una tecnica attenta: combinazione che risulta in grado di soddisfare i palati più esigenti. Siamo stati ospiti recentemente, in occasione di una serata in cui lo chef ha dato sfogo al suo estro, unendo degnamente i piatti a due vini di Colline Albelle (4) - realtà enologica Toscana di eccellenza guidata da Julian Renaud - un Vermentino ed un Merlot in purezza. L'inizio ha visto una freschissima tartare di spigola con cavolfiore e mandorla: ottimo il connubio tra gli ingredienti semplici e la carne soda e deliziosa del pesce. Così come l'impeccabile polipetto in umido con crema di patate, porri e scarola che ha fatto furore in abbinamento al Merlot Albelle. Un vero tocco di classe, il tortello cacio e pepe con gambero rosso di Mazara (5), lime e bottarga, sapido e delicato al tempo stesso. Ancora il Merlot ha splendidamente abbracciato la portata successiva, una guancia di vitello al Barolo, patata e bagnetto verde, di sontuosa tenerezza. A chiudere l'esaltante percorso, panna cotta (6) lime e mandarino, perfettamente equilibrata anch’essa e di notevole livello. Ma, naturalmente, il menu contempla molte altre imperdibili suggestioni, come ad esempio la tartare di gambero, ponzu, stracciatella e tartufo nero, i tournedos di pescatrice con coulis di datterino giallo, il tiradito di spigola in salsa cerviche e mango, la frittura di pesce etc. Per Capodanno lo chef ha pensato a un intrigante "viaggio" al palato che prevede, tra l'altro, crudo di gambero, burrata, ostrica in foglia e caviale, uovo cotto a bassa temperatura, risotto agrumi ed erba cipollina, rombo chiodato in salsa allo champagne. Il tradizionale panettone sarà quello del maestro Vincenzo Santoro della pasticceria Martesana.
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