Living & Convivi :: 6 set 2023

Firenze, cosa vedere? “Obscured Existence”

In mostra, la filosofia per immagini dell’artista Wang Guangyi

Palazzo Pitti a Firenze ospita l’inedita mostraObscured Existence” del grandissimo (1) artista cinese Wang Guangyi (dal 7 settembre al 10 dicembre 2023). 28 dipinti che indagano cosa sta davvero dietro la ritualità dei gesti di tutti i giorni e l’uso degli oggetti più comuni, esplorando altresì il modo in cui la cultura d’origine di ciascuno influenza la percezione di un’opera d’arte. Il percorso espositivo che si apre con Daily Life, dipinti incentrati sull’intimità dei piccoli gesti abituali di ogni giorno suggerisce quanto quest’artista di fama mondiale si muova tra il visibile e l’invisibile. I suoi capolavori sono “filosofia dipinta”, tutti intrisi di significato, ognuno con un senso profondo (2). Così la ripetitività dell’ordinario assume quasi la valenza di un rituale, mentre l’incedere meccanico dell’abitudine si carica di un’aura sacra. In questi attimi noncuranti l’uomo è capace di riconnettersi con se stesso: protette da quelle che l’artista definisce “strutture di potere”, le azioni individuali che si svolgono in uno spazio privato sono fessure sulla “nuda vita”, la parte di ognuno ancora immune dalle interpretazioni. O ancora… In Ritual n. 3, per esempio, l’artista protegge un normale water di ceramica bianca (3) tramite un cordone rosso sorretto da due colonnine in ottone, il tipico separatore in uso nei musei o nei luoghi sacri. Dal paradosso scaturiscono due sentimenti opposti: l’inquietudine dovuta  alla consapevolezza che qualsiasi luogo può essere dichiarato inaccessibile, e il sorriso  dovuto al fatto che si salvaguarda un oggetto di indubbia ordinarietà. In questo incontro di sensazioni, secondo l’artista, viene spronato il pensiero e quindi la consapevolezza di esistere.

In Enlarged Medusa (4), ispirato dallo scudo di Caravaggio conservato alle Gallerie degli Uffizi, l’artista sovrappone all’ immagine una particolare griglia a nove quadri, retaggio della tradizione cinese, che riduce la percezione estetica dell’originale e ne sminuisce l’intensità emotiva. Ne consegue che gli osservatori, spiazzati dall’imprigionamento della testa di Medusa, si ritrovano così a dover “scavalcare” visivamente il famosissimo dipinto di Caravaggio, per afferrare invece la verità sepolta nell’opera.

Da segnalare, infine, che l’autoritratto di Wang Guangyi (5), al termine dell’esposizione, verrà donato alle Gallerie, entrando così a far parte della più vasta e prestigiosa collezione museale di questo tipo di opere al mondo

“Nel Novecento la svolta nell’arte cinese l’ha data la generazione di Wang Guangyi. Nella seconda metà degli anni Ottanta lui è tra quanti in Cina hanno dato vita a una rivoluzione linguistica e contenutistica con lo stesso spirito che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo ha animato in Europa l’azione delle avanguardie storiche. Il peso assunto dalla sua ricerca filosofica e spirituale, portata avanti attraverso la pittura (6), la scultura, le grandi installazioni, fa di Wang Guangyi uno dei grandi protagonisti della Storia dell’arte contemporanea cinese” - ha dichiarato il curatore della mostra Demetrio Paparoni.

WANG GUANGYI, CENNI BIOGRAFICI

Wang Guangyi nasce il 19 gennaio 1957 a Harbin, nella provincia di Heilongjiang, Cina, e si laurea all’Accademia d’Arte di Zhejiang nel 1984. Raggiunge la fama internazionale negli anni ’80 con la serie Great Criticism, in cui sovrappone immagini della propaganda maoista a loghi di marchi americani, mettendo in evidenza come l’ideologia cinese prometta un mondo migliore allo stesso modo della propaganda occidentale dei beni di consumo. Artista multimediale, autore di installazioni di grandi dimensioni, Wang è noto in particolare per la capacità di far interagire immagini tratte dall’arte occidentale con altre tipiche della cultura asiatica, ma anche la filosofia delle due diverse aree geografiche. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2013 e le sue opere si trovano nelle collezioni permanenti di musei pubblici in tutto il mondo, tra cui il nuovo M+ a Hong Kong, i musei di Shenzhen, Guangdong, Shanghai, Chengdu e Pechino, la Tate Modern a Londra e il San Francisco Museum of Modern Art.

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