Living & Convivi :: 15 mag 2023

Firenze, Museo Novecento: Era di Maggio

I primi 40 anni di Ipostudio Architetti

In occasione dell’undicesimo appuntamento de Il Tavolo dell’Architetto, - la rassegna che vede protagonisti celebri architetti e studi di fama internazionale nel loggiato al piano terra delle ex Leopoldine - il Museo Novecento (1) ospita la mostra Ipostudio Architetti. Era di Maggio (dal 13 maggio all’11 ottobre 2023).

Il progetto espositivo, a cura di Laura Andreini, celebra i quarant’anni di attività dello studio fiorentino guidato da Carlo Terpolilli e presenta una serie di progetti (2), frutto di concorsi di architettura a volte vinti a volte persi, che bene esemplificano la visione creativa di questa bottega artigianale dell’architettura.

“Al Museo Novecento prosegue l’indagine sui grandi protagonisti dell’architettura, con particolare attenzione alle fasi progettuali che sono il fil rouge del progetto dedicato al Tavolo dell’architetto” - ha dichiarato Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. “Dopo la grande mostra dedicata ad Adolfo Natalini, un altro importante studio del nostro territorio, apprezzato a livello internazionale è accolto nel loggiato interno del museo. Il gruppo Ipostudio è impegnato in nuovi progetti e nuove realizzazioni a Firenze, ultima l’assegnazione della nuova sede della Regione Toscana e si distingue per un’attenzione al linguaggio architettonico che non sia scollegato dalle pratiche artigianali e dal virtuoso legame con il contesto sociale e culturale. In questa occasione, importantissimo è l’unione con il quartiere di San Niccolò dove ha sede lo studio degli architetti, che per celebrare i loro 40 anni di attività, hanno immaginato una festa popolare che trova spazio con questa mostra anche all’interno del museo.”

Come in un racconto, la mostra raccoglie progetti di architettura prodotti in epoche diverse (3), ciascuno con la propria storia parte di una visione più vasta che fa riferimento a un metodo, un modo di approcciare la realtà, una particolare visione racchiusa spesso nei titoli, evocativi, delle opere che suggeriscono il significato profondo e quasi letterario attribuito loro. 

La scelta di includere – all’interno di questa narrazione quarantennale che coinvolge la pratica di Ipostudio – larga parte dei progetti presentati ai concorsi di architettura, compresi quelli non andati a buon fine, deriva dal fatto che essi sono frutto di un lavoro serio, gioioso, doloroso, faticoso ma sempre approfondito e appassionato (4). Questo a confermare il modus operandi, la pratica dello studio come “modo di lavorare e di stare assieme”, per citare le parole di Carlo Terpolilli.  

Tra i molti progetti esposti in mostra, quello realizzato per il Micas Malta International Contemporary Art Space, il Centro culturale dedicato all’arte contemporanea all’interno di un bastione fortificato a Malta, parte dell’intervento di ridisegno del complesso storico che include anche alloggi per artisti, atelier e spazi di verde pubblico; e ancora, il progetto per la realizzazione della Terza torre della Regione Toscana a Firenze, che vede questo elemento come caratteristico dello skyline fiorentino, oltre a trasformare l’intero complesso del Centro Direzionale della Regione rendendolo maggiormente fruibile e accessibile; segue il progetto dello stadio Artemio Franchi, nato da un approccio di estremo rispetto nei confronti dell’opera di Pier Luigi Nervi come vero e proprio monumento moderno, da restituire alla città e che presenta il nuovo stadio come sistema duale di “stadio nello stadio”; infine, i progetti per l’ampliamento dell’Ospedale della Carità di Locarno, che mira a realizzare una struttura innovativa caratterizzata dall’equilibrio tra tecnologie avanzate e comfort, e la Città della scuola Polo scolastico di Sarno, che ruota intorno alla loggia-stoà che riconnette il complesso di edifici con diverse destinazioni d’uso.

 

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