Living & Convivi :: 9 apr 2024

Torino, Museo Nazionale della Montagna

Oltre la Montagna, arte contemporanea e sostenibilità

Se passate nell'affascinate città sabauda, non dovete assolutamente mancare un gioiello museale, il Museo Nazionale della Montagna. Che siate appassionati di alta quota o semplici curiosi vale, infatti, una visita a questa particolare struttura espositiva fondata a Torino nel 1874 per volontà dei primi membri del Club Alpino Italiano. Dotata di un’invidiabile vista sulla città e su ben 450 chilometri di arco alpino, offre oggi una vasta gamma di mostre e attività, che la propongono come collegamento culturale in grado di unire le montagne del mondo.

Un museo unico, in continua evoluzione artistica

Negli ultimi cinque anni, sotto la guida della direttrice Daniela Berta, il Museo si è aperto a nuovi orizzonti, tematiche e contaminazioni, scegliendo la vita in alta quota come chiave di lettura per interpretare il presente e per preparare il futuro. Numerose mostre hanno abbracciato l’arte contemporanea e coinvolto artisti nazionali e internazionali. Sono inserite nel Progetto Sostenibilità, che dal 2018 sviluppa e diffonde un nuovo pensiero ecologico, secondo il quale la montagna è strumento di sensibilizzazione e motore del cambiamento.

Cosa vedere nelle diverse aree?

L’imponente collezione in suo possesso annovera circa 500.000 beni e costituisce il patrimonio di documentazione delle montagne più grande al mondo, quasi tutto digitalizzato e schedato. La collezione è cresciuta negli anni grazie a donazioni di privati e ad acquisizioni mirate, che hanno contribuito a rendere il Museo uno dei principali luoghi di riferimento per l’immaginario della montagna nel mondo.

Tre le strutture principali, tra loro complementari: Area Espositiva, Area Incontri e Area Documentazione. Nell’Area Espositiva trovano spazio le Collezioni Permanenti, suddivise per aree tematiche: dalla raccolta dedicata alle Olimpiadi Invernali del 2006 – che segnarono una svolta nella storia della città di Torino – alle origini dell’alpinismo e del CAI. Lungo il percorso espositivo spicca l’archivio di Walter Bonatti. Alpinista, esploratore, giornalista, scrittore e fotoreporter, Bonatti ha segnato la storia dell’alpinismo con le sue imprese, dalla Nord delle Grandes Jorasses scalata a 19 anni fino alla solitaria invernale sul Cervino, passando per il Grand Capucin, “l’impossibile” Dru, le spedizioni verso il Karakorum e le Ande. Nel 2016, gli eredi di Bonatti hanno donato al Museo della Montagna il suo intero archivio: circa 110.000 fotografie, materiale alpinistico, appunti e dattiloscritti, interviste e filmati, onorificenze e documenti, sessant’anni di corrispondenza e di ritagli stampa. Si affiancano alle collezioni permanenti, importanti mostre temporanee realizzate sia valorizzando le proprie raccolte sia attraverso sinergie con altre istituzioni e contaminazioni con diverse espressioni artistiche.

L’Area Incontri offre al pubblico una serie di sale attrezzate per riunioni e convegni e un Bar Ristorante. L’Area Documentazione è il cuore pulsante del Museo: dal 2013 riunisce in un grande polo culturale tematico la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano, l’archivio CISDAE – Centro Italiano Studio e Documentazione Alpinismo Extraeuropeo, la Cineteca e Videoteca Storica e il Centro Documentazione Museomontagna, che comprende l'Archivio alpinistico, il Fondo Iconografia e la Fototeca.


Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino
Piazzale Monte dei Cappuccini 7 – 10131 Torino
Orari di apertura dell’Area Espositiva
Ingresso da Piazzale Monte dei Cappuccini 7

Da martedì a venerdì
dalle 10.30 alle 18.00
Sabato e domenica
dalle 10.00 alle 18.00
Lunedì chiuso
 

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