Visioni da bere :: 5 feb 2020

Un "Ginepraio" buono da risolvere anzi... da bere

Il Gin made in Tuscany che mancava

Nel nostro viaggio alla scoperta di eccellenze made in Tuscany, ancora una volta ci siamo felicemente imbattuti in un distillato "che lascia il segno". Stiamo parlando di sua maestà il Gin Ginepraio, London Dry Gin biologico, fortemente identitario, figlio in tutto e per tutto del suo territorio (1 - 2). Frutto della collaborazione tra Levante Spirits e Distillerie Deta, a Barberino Val d’Elsa in provincia di Firenze, nasce grazie ad un alambicco discontinuo in rame, affettuosamente chiamato Lapo. Le 7 diverse botaniche che lo compongono - rosa canina, elicriso, angelica, coriandolo, buccia d'arancia, limone e ginepro - provengono dalla Maremma, dal Chianti e dalla costa. Un concept decisamente rivoluzionario nel mondo dei distillati, dove difficilmente si ha la certezza dei luoghi di provenienza dei vari ingredienti. Ginepraio, invece, vanta una tracciabilità chiara e lineare. E sopratutto è un Gin che piace molto agli inglesi. Il che non è poco. E piace anche il suo pack unico e originale, una flebo di fisiologica - il rimando è voluto - omaggio alle origini del Gin inventato da un medico olandese per curare i reni. Che dire poi dell'etichetta che riporta la definizione da vocabolario del termine ginepraio, nelle sue due accezioni? Letteralmente "macchia di ginepri, sterpaio, cacciarsi in un ginepraio, mettersi in una situazione problematica...", un gioco di parole che calza perfettamente con lo spirito di questo raffinato alcolico incolore. E' proprio ieri, inoltre, al Four Seasons di Firenze (3 - Nella foto: Enzo Brini e Fabio Mascaretti, ideatori della linea di prodotti Ginepraio), è stato presentato il nuovo “Opus”, anfora in cocciopesto (4) per l’invecchiamento di cocktail e del Gin Ginepraio Amphora Navy Strenght nella nuova veste grafica (5). Un metodo di affinamento antico, proprio del mondo di Bacco, ma che ben si presta all'universo della mixology e in particolare al Gin. Così tra un “French Martini” e  un "Negroni 1o1", cocktail tutti rigorosamente invecchiati in anfora, si è apprezzata l'evidente rotondità e la lunga persistenza del Ginepraio Amphora Navy Strength, stessa distillazione ma diversa gradazione rispetto al fratello dalla label bianca. 57% di innovazione e tradizione al contempo, convince per il suo carattere deciso e il bouquet elegantemente complesso. 

Insomma, a sua Maestà la Regina non resta che venire in Toscana per assaporare un Gin very british ma dal cuore italiano.

 

Maggiori info:

 

 

Ron Millonario

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