Visioni da bere :: 5 giu 2017

vini toscani: cosa scegliere

Campo alle Comete, eccellenza sotto il sole di maremma

Panorami che sembrano non finire mai, un contesto da fiaba, un concentrato di paesaggi (1), cultura e sapori questa è la Maremma, questo è Castagneto Carducci, definito a est da dolci colline che creano un anfiteatro delicato e protettivo.

Qui, dove ogni cosa sorprende e lascia il viandante a bocca aperta si erge il mondo di Bolgheri, latifondo di proprietà della Gherardesca, oggi territorio vitivinicolo conosciuto a livello internazionale. E qui, soprattutto, dove è facile immaginare dame e cavalieri muoversi a cavallo tra i filari, domina con eleganza una grande villa (2), cui è annessa una cantina a base circolare (3), a memoria delle tombe etrusche, di casa nella zona. Fino ai vigneti, tanti, 15 ettari, iscritti alla Doc Bolgheri e con varietà che vanno dal Merlot, al Cabernet, Sauvignon, e Cabernet Franc. Ma anche Syrah, Petit Verdot e Alicante (4). Tutto questo è Campo alle Comete (5), azienda vitivinicola nata un secolo fa e acquistata da circa un anno dalla famiglia Capaldo, per diventare avamposto toscano di Feudi di San Gregorio, marchio simbolo della viticoltura meridionale italiana. Una scelta coraggiosa, con grandi potenzialità di sviluppo, un'opportunità unica che raccoglie in un sol corpo sede, cantina e vigne (6). Un "luogo - mito" come lo definisce il suo Presidente Antonio Capaldo, dove Bacco ammalia e invita a un viaggio sensoriale di grande piacevolezza.

Il plus è sicuramente quello della specificità dei vitigni che porta a rare punte di qualità come "Stupore - Bolgheri Rosso Doc 2015" (7), cuvée di Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Petit Verdot, che affina 10 mesi in barriques e tonneaux di rovere francese. Morbido, rotondo, di facile lettura e bevibilità. Una scommessa che sembra già essere vincente, grazie anche alla generosità di un territorio baciato dal sole, vicino al mare e con terreni equilibratamente fertili. Vini particolari con la "Maremma" dentro e modelli di eleganza: l'azienda raggiunge buoni esiti anche con un Vermentino, un Rosato Vendemmia 2016 e un Cabernet Sauvignon annata 2015 in purezza. Esempi di stile che lasciano il segno come le loro etichette, tutte riprese da un quadro dipinto da Nicoletta Ceccoli, artista sammarinese di fama internazionale. Il quadro rappresenta la Tenuta vista attraverso lo sguardo "puro" della Ceccoli, un luogo magico e incantato dove il soffione rappresenta l'immagine simbolo, il fil rouge grafico da cui prende spunto il logo di Campo alle Comete. Un "nuovo" mondo, solamente all'inizio, con in serbo molte altre novità, come il parco vitato che a breve vedrà incrementare la presenza dei due Cabernet.

Insomma, la famiglia Capaldo che, tra l'altro, possiede in Irpinia 250 ettari di vigneto e in Campania una cantina di design con annesso il ristorante stellato "Marennà", ancora una volta si erge a paladina di un'identità per salvaguardare la tradizione enologica di un luogo e come afferma il suo Presidente - "speriamo di saper contribuire allo sviluppo futuro di questo straordinario territorio".

Chi ben comincia è a metà dell’opera, diceva qualcuno…

Ron Millonario

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