Food :: 25 mar 2023

Firenze, “Crudi & bollicine”, buon cibo e mood d'autrefois

Il nuovo format in San Lorenzo

Metti insieme il gusto, la capacità di visione, una mente imprenditoriale, il coraggio e la conoscenza ed ecco che non può che nascere qualcosa di unico e straordinario. Stiamo parlando di Dario Leoncini titolare e fondatore del concept della “Prosciutteria” e di “Crudi & bollicine”, il format parallelo, o “gemello nobile” come lui stesso si diverte a definirlo. Leoncini è un super creativo con la capacità innata di progettare e trasformare uno spazio interno in qualcosa di profondamente emozionale, portatore di un messaggio che non dimentichi e che invoglia a ritornare (e non solo per il buon cibo).

Tutto questo e di più lo abbiamo scoperto alla presentazione del terzo locale “Crudi & bollicine” a Firenze - gli altri due rispettivamente in via de' Neri e in San Frediano - all’interno di Palazzo Sassi della Tosa, edificio in stile neoclassico nel quartiere di San Lorenzo, in via Faenza, accanto alle Cappelle Medicee. Ebbene, nulla si intuisce dall’ingresso, se non che trattasi di un luogo di ristoro (come tanti nella città del Giglio), con un’insegna dal sapore vintage che racconta il core business del locale e cioè l’ampia scelta di carni selezionate. Ma è varcando la soglia che si ha letteralmente l’impressione di entrare in un altro mondo (1), o meglio di essere catapultati nel passato, sia chiaro, con stile, eleganza e un pizzico di nostalgia. “Setaccio normalmente mercatini, in Italia ma anche all’estero, per recuperare mobili e oggetti di altri tempi” - ci ha raccontato Dario in occasione della nostra visita (2). 

L’impressione è di entrare in un locale dall’aria vissuta, come se ogni arredo fosse lì da sempre. Ci si siede per la comanda e, anche se in compagnia, è inevitabile che l’occhio cada su quell’arredo da farmacia d’epoca (di un convento di Lucca), o sulla stampa in originale di Vittorio Emanuele III di Savoia che impera con garbo, o ancora sui paggetti veneziani che reggono torce illuminanti, per non parlare delle splendide piastrelle in ceramica sulla cui superficie il trascorrere del tempo ha lasciato segni, tracce e imperfezioni, i canoni di un nuovo concetto di bellezza (3). Potremmo chiamarlo fattore "d'autrefois”: tutto ma proprio tutto è figlio del recupero o, tutt'al più, dell’immaginazione di Dario, penso agli spiritosi menu o ai vari complementi smaltati per la tavola.

In quanto all'offerta gastronomica, sfilano autentiche prelibatezze: dai taglieri di salumi e formaggi toscani, alle crudité di carne come tartare (4) e carpacci di diverse varietà selezionate da Leoncini ed abbinate a gustose ricette (5) con ingredienti classici ma anche sfiziosi (dai capperi di Pantelleria e pomodori secchi a quella con il foie gras o con burrata di Andria e pesto di pistacchi). Non manca la parte di menù degustazione, con serviti “più contenuti”, tra questi il Mini Carpaccio “tradizionalista” con black angus scozzese, la Mini tartare “Classicona”, di chianina toscana e la Mini Tartare “al tartufo” sempre di Chianina.

Insomma, che si desideri una lezione di stile od essere appagati al palato con proposte di qualità (6) e una spesa dignitosa, il nostro invito è di non mancare.

 

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