Visioni da bere :: 8 feb 2023

Il Sangiovese secondo Badia di Morrona

VignaAlta Terre di Pisa DOC, 2018, autorevole e gentile

Il generoso lembo di terra è quello tra Pisa e Volterra. Qui in un territorio enologico di grande bellezza e tradizione, si distingue la maison vitivinicola e gioiello d’ospitalità Badia di Morrona (1), tenuta storica nel cuore delle Terre di Pisa, da quasi un secolo di proprietà della famiglia Gaslini Alberti (2). Il vino (3) è certamente il prodotto di punta, complice un parco vitato che si estende per 110 ettari di cui oltre la metà è Sangiovese (4). La competenza, cura e raffinatezza sono, da anni ormai, gli atout in ambito agronomico ed enologico della maison, per nettari che guardano all’eccellenza, in ogni punto della filiera, dalla selezione dell’uva in pianta al prodotto finito da servire in tavola.

Ebbene, abbiamo potuto apprezzare VignaAlta Terre di Pisa DOC, 2018, Sangiovese in purezza (5) che, come dice il suo nome, nasce sul crinale più elevato della tenuta, dove si trovano terreni sabbiosi e drenati e dove l’uva è approcciata con rispetto consentendole di cristallizzare ogni stagione senza interferenze. I filari di VignaAlta si estendono per un totale 8,5 ettari con esposizione a sud e i grappoli sono raccolti a mano a fine settembre e selezionati in cantina. Un vino che ben racconta un’annata dal bilancio positivo, dalla personalità decisa ma non privo di eleganza, dove i tannini sono perfettamente integrati nella trama fruttata. L’insieme dei sapori spingono in sequenza una grande e bella persistenza gustativa. Potemmo definirlo un vino che ha stoffa, capace oggi di esprimersi con tutte le sue sfaccettature ma anche con un potenziale lunghissimo di invecchiamento. “Dopo un 2017 siccitoso, le temperature temperate del 2018 hanno esaltato la verticalità e l’eleganza del Sangiovese” - ha commentato soddisfatto il produttore Filippo Gaslini Alberti. Nel bicchiere si ritrova infatti un frutto rosso fine e tannini ben amalgamati, per un vino slanciato e fresco, espressione di un Sangiovese toscano ingentilito. Come gustarlo al meglio? Con della selvaggina, penso a un corroborante cinghiale alla cacciatore o anche un fagiano in umido. La scelta è ampia e gustosa, sopratutto per la stagione in corso. Accanto al vitigno principe toscano trovano posto vermentino e i classici vitigni internazionali come chardonnay, viognier, merlot, syrah e i cabernet. Da questo patrimonio nasce una gamma articolata di vini dove brillano etichette di pregio a piccola tiratura tra cui VignaAlta, N’Antia e Taneto

 

Altre info:

Ron Millonario

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