Focus On :: 4 mag 2020

Intervista a Sonia Peronaci

La regina delle foodblogger in esclusiva per FMM

Una vera food influencer ma sopratutto cuoca, scrittrice e grande conoscitrice del vasto universo gastronomico nazionale e non solo. Lei è l'imprenditrice digitale Sonia Peronaci (1), regina in rete con le sue suggestioni in cucina e centinaia di migliaia di follower sui vari canali social, oltre che protagonista indiscussa di numerosi eventi food (in tempi normali). Per anni associata al famosissimo sito di ricette Giallo Zafferano di cui è stata la fondatrice, dal 2015 "balla da sola", dedicandosi alla creatura on line che porta il suo nome: www.soniaperonaci.it. Nell'intervista, in remoto, ci parla della sue giornate a casa (2), del suo punto di vista sulla ristorazione che verrà, di una ricetta smart con pochi ingredienti e di più.

 

 

Buongiorno Sonia, raccontaci in breve come si svolgono le tue giornate "a casa”…

Le mie giornate sono sicuramente volte allo studio e alla ricerca di nuove ricette per il sito: da proposte stagionali, a ciò che piace di più agli italiani, ai lievitati ora molto gettonati ecc. Ma oltre al lavoro mi dedico alle faccende domestiche e alla famiglia. 

 

Un tempo Giallo Zafferano, oggi il tuo bellissimo sito gourmet, a chi è rivolto e ogni quanto lo aggiorni con le tue suggestioni?

Il mio sito soniaperonaci.it è rivolto a tutti gli utenti che vogliono iniziare a cucinare ma anche a quelli più esperti: si trovano ricette di ogni genere, dalle italiane alle straniere. Anche se amo molto la cucina etnica, contemplo in particolare le ricette regionali italiane, che sono tantissime e tutto quello che la gente cerca nel nostro Paese. Aggiorno il sito costantemente, soprattutto in questo periodo, con suggestioni sempre nuove e mi dedico altresì a ricette "vecchie" che rivisito a una luce più contemporanea. Naturalmente, rinnovo anche le foto: il sito è nato nel 2015 e dopo 5 anni le immagini tendono a invecchiare. Ritengo sia importante rinfrescare periodicamente questa sezione del sito.

 

Emergenza sanitaria, il delivery sta sempre più diventando scelta obbligata per molti ristoratori, anche stellati, cosa ne pensi?

In questo periodo il delivery è la formula che ha salvato diversi ristoratori e non è solo la moda del momento ma una necessità. È anche vero che il fuori casa come il ristorante manca a tutti (3): poter uscire, la condivisione intorno allo stesso tavolo, i consigli su quel vino o piatto in carta... un'esperienza certamente diversa. Il periodo "critico" però ci impone che il cibo arrivi direttamente a casa e non è poi così male: di tanto in tanto, gustare suggestioni nuove, magari firmate da qualche chef blasonato, comodamente seduti nella nostra sala da pranzo o in cucina, può rivelarsi un'occasione gradevole e gradita.

 

Credi che un modello di ristorazione fatta da pannelli in plexiglas, guanti e mascherine sia "accettabile" nel tempo o rischierà di scoraggiare gli italiani al fuori casa?

Beh, è un pò quello che dicevo nella domanda precedente, credo che la gente pur di uscire sia disposta a mangiare separata da un plexiglas oppure con i guanti. Certo, non è una situazione ottimale ma in "emergenza" possiamo accettare regole nuove purché tutto ciò sia garante di normalità. Ci sono sacrifici peggiori e, per qualche tempo, è lecito anche tollerarle.

 

Puoi suggerirci una ricetta smart da riprodurre a casa, magari avendo pochi ingredienti a disposizione (e dopo aver rinunciato a una fila infinita al supermercato…)?

Il pesto di zucchine - Ecco il link QUI alla ricetta (4 - 5).

 

 

I tuoi progetti per un futuro prossimo, probabilmente diverso da come avevamo ipotizzato?

La produzione del mio quinto libro. Ci sto lavorando molto, complice anche il periodo senza eventi. A casa non ho distrazioni, mi concentro di più e la stesura dei contenuti procede veloce. 

 

L'ultimo libro di cucina che hai letto? 

Direi i miei ultimi due libri che ho letto... mi sono stati regalati e sto collaborando con gli autori: "La mia cucina altoatesina" di Stefano Cavada e "Uno chef senza sprechi" di Tommaso Arrigoni.

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