Visioni da bere :: 5 mag 2024

Cantina di Venosa e le sue gemme di Bacco

21 le etichette, con l'Aglianico del Vulture al centro

Vini personalissimi, con lo stile dentro. Succede in Basilicata, regione con tanto da raccontare al calice che si va sempre di più proponendo come un piccolo grande gioiello tutto da scoprire. E con cantine che lavorano con serietà per regalare, sorso dopo sorso, emozioni autentiche. E non solo al palato. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma con Cantina di Venosa, l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, che conta 350 soci e 800 ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco, merlot. Questi i dati in sintesi: 1,9 milioni di bottiglie nel 2023 contro gli 1,7 milioni vendute nel 2022; circa 7,4 milioni di euro fatturati nel 2023 a fronte dei circa 6,3 milioni di euro del 2022. Numeri importanti con al centro la sostenibilità: così la scansione satellitare di circa 150 ettari di vigneti per avere ogni settimana una fotografia del ciclo vegetativo e sapere con estrema precisione dove si verificano condizioni di stress idrico o rischi di malattie patogene. "Siamo da tempo impegnati anche nella sostenibilità economica e sociale. Abbiamo promosso un Codice Etico per i dipendenti, i fornitori e i clienti" - commenta il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo. Ma Cantina di Venosa è altresì esperienza enoturistica rivolta sia a un pubblico individuale di appassionati e intenditori, che possono prenotare individualmente le loro esperienze, sia a gruppi nazionali e internazionali di turisti attraverso la collaborazione con tour operator del territorio. Il vino è cultura, condivisione, emozione, storia, questo Cantina di Venosa lo sa bene ed ecco allora le visite in cantina, i percorsi tra le vigne, le masterclass, i seminari di approfondimento sui vini, le degustazioni anche verticali di vecchie annate di Aglianico del Vulture, ma anche eventi, itinerari enoturistici allargati al territorio e alle sue meraviglie: dai laghetti di Monticchio, nel Vulture, fino al Castello Aragonese e all’abbazia Incompiuta di Venosa (Pz), uno dei Borghi più Belli d’Italia, la cittadina di Orazio e del madrigalista Carlo Gesualdo. 
Amore per per la terra, esperienze partecipate e didattiche e vini ben fatti le cui 21 etichette, in maggioranza di Aglianico del Vulture sia Doc sia Docg, parlano di tradizione e ricerca dell'innovazione, di rossi espressivi e di bianchi di bella beva...

Parola ai vini degustati

Gesualdo – Aglianico del Vulture DOP 2020
Come Carlo Gesualdo, il Principe dei Musici, madrigalista del XVI secolo, da cui prende il nome, il rosso Gesualdo da Venosa, Aglianico del Vulture  100%, in bocca manifesta un sorprendente sorso denso e vellutato. Palato caldo, seduce come il canto delle sirene e rivela una trama tannica appena accennata, di grande finezza. Dall'equilibrio esemplare, elegante, è una sinfonia al palato, da stappare con giusto anticipo e assaporare a 18° – 20°C. Meglio con un buon servito di terra. Da condividere numerosi. Questo rosso decisamente interessante, si è aggiudicato i 5 Grappoli della Guida Bibenda 2024 edita dalla Fondazione Italiana Sommelier, scusate se è poco...

Verbo, Aglianico del Vulture DOP 2020
Aglianico del Vulture 100%, s'odono i versi del grande poeta inglese William Shakespeare. "M'ami tu? So bene che dirai sì e io accetterò il tuo verbo...", le parole della struggente Giulietta scorrono nel retro dell'etichetta e la domanda sorge spontanea. Poesia al palato? Ci va molto vicino, certamente torna l'armonia come elemento distintivo e poi la bocca equilibrata che rende emozionale l'assaggio. Sapido e dalla chiusura persistente. Un vino che ha classe, secondo noi, e che mette d'accordo tutti. Da godere con un piatto di cacciagione.

Terre di Orazio Aglianico del Vulture DOC 2020
Aglianico 100%, dalla bella struttura, conquista da subito con il suo profumo delicato di viola e ribes. Sorso gustoso, pieno, caldo senza risultare stucchevole e di piacevole beva. Tannini ammiccanti e setosi. Da provare con una cacio e pepe o con un arrosto di carni bianche. 

Ron Millonario

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