Focus On :: 29 dic 2015

Il brindisi sotto… il codice!

Secondo una bizzarra quanto interessante classifica da poco pubblicata dal Corriere della Sera, le bollicine più costose in assoluto con cui brindare al nuovo anno (1) sarebbero quelle dello champagne Dom Pérignon Rosé Gold, Mathusalem (1996) che potete aggiudicarvi… per "soli" €44.300!

Una volta acquistata la regal bottiglia ed ovviamente stappata con le dovute cautele, ci auguriamo tutti che il contenuto liquido (da versare) corrisponda a quello solido versato (il prezzo) e certo sarà un sublime piacere poter brindare al nuovo anno con amici o parenti ma… Se così non fosse?

Non tanto per i futuri successi che lasciamo all’astrologo, quanto per le preziose bollicine? Se cioè un tappo guastafeste, o un sentore odioso od anche e semplicemente una leggera imperfezione, inaccettabile dato il prezzo, rovinasse la festa? Che fare?

Soccorre, guarda caso, il vostro legale di fiducia che tra un brindisi ed un altro, a minor prezzo speriamo, vi fornisce qualche semplice ed elementare suggerimento.

Intanto, sembra banale ma non lo è, trattenere sempre e dico sempre la prova dell’acquisto e del pagamento; sia quindi lo scontrino fiscale, sia la modalità del saldo (che nel caso citato non può essere naturalmente in contanti ma con sistema tracciato, visto l’importo).

Poi conservare il… "corpo del reato" senza farsi prendere dall’impeto di svuotarlo nel c…. non solo per rispetto ai denari comunque pagati, quanto e soprattutto per avere la prova provata della ragione su cui fondare la lamentela.

Infine, provvedere alla contestazione, passate ovviamente le feste (ci immaginiamo che chi abbia stanziato questi pochi spiccioli per il brindisi (2), avrà provveduto in proporzione anche per la location) e ripreso il proprio jet personale per il rientro,.

Già ma come e quando? Intanto sempre che l’acquisto sia avvenuto sul “Patrio suol” - come recita il buon nazionalista melodramma di Verdi (Aida) - applicheremo le norme del Codice Civile italiano, così come integrate dalla normativa UE in materia.

Potremo quindi fare le nostre rimostranze indifferentemente al dettagliante venditore, ma anche a qualsiasi altro anello della catena distributiva come pure direttamente al produttore, o nel caso di fantasia sopra ipotizzato, al suo importatore nazionale. In ogni caso dovremo dare la possibilità di assaggiare il liquido residuo e dar prova di luogo e data dell’avvenuto acquisto come pure del pagamento.

Normalmente il venditore o chi altro direttamente investito della lamentela, sempre che come già detto elemento dell’anello produttivo-distributivo, provvederà rapidamente a recapitarvi a domicilio con le proprie scuse una adeguata intonsa e prelibata bottiglia… ma ove non fosse?

Nell'ordine, suggeriamo in primo luogo una contestazione scritta a mezzo raccomandata AR, ovvero mail ma solo se certificata. Alla copia dei documenti già sopra ricordati, è opportuno riportare gli estremi della contestazione andata a vuoto, meglio se con i riferimenti di un teste prudentemente interpellato per la circostanza. Infine dovrete dare un termine per il risarcimento in corrispettivo economico o in natura, la bottiglia piena e buona cioè, e dare espressa indicazione di un luogo e tempo ove poter esaminare il liquido scadente e scaduto.

Se neppure così otterrete soddisfazione, rimane la strada del Giudice, previo Avvocato appunto, cui poter richiedere adeguato risarcimento danni materiali e morali.

Scusate dimenticavo, meglio forse accertarsi preventivamente che il vostro legale non sia così "millesimato" come lo champagne di cui sopra… il gioco potrebbe non valere la candela, o meglio la causa non valere la parcella.

Buon 2016!

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