Il mare a Pavia? E’ possibile grazie al talento e soprattutto alla comprovata professionalità di Marina Assandri (1), milanese d’origine, dal background gastronomico di tutto rispetto, ora al timone del Ristorante Porta Damiani dove spicca una cucina soprattutto di pesce molto ben realizzata, senza clamori ma con una grande passione alle spalle. 

Andiamo per gradi… Varcata la soglia del bel locale nel centro della città longobarda, un ampio spazio che si articola in più sale, illuminato da vaste vetrine affacciate sulla storica Porta, ospita una trentina di posti a sedere in un mood raffinato, sobrio dove diverse opere d’arte contemporanee incuriosiscono l’avventore che si sente da subito in un luogo interessante e stimolante non solo al palato (2). Qui, infatti, ristorazione e arte convivono armoniosamente in una formula un pò gallery, un pò palcoscenico per varie forme espressive di livello. Marina è esperta d'arte e, ha curato, tra l'altro, mostre importanti come quella dello scultore non vedente Felice Tagliaferri alla Basilica di San Marco in Milano (2013). A gennaio scorso, invece, proprio nel suo ristorante, gli ospiti a cena hanno goduto dalla performance del pittore e scultore egiziano Gamal Meleka, fondatore e direttore della biennale di Sharm el Sheik. L'artista ha realizzato dal vivo un’opera espressionista a tempo di musica classica e folk.

E la proposta gourmet? La carta è un inno al mare e alle sue creature più preziose: dagli Antipasti di crudo freschissimi a quelli caldi - penso al servito di Cozze, scampi e cappesante gratinate con pan grattato, aglio nero (3) - fino ai classici Primi piatti della tradizione come gli immancabili Spaghetti alle Vongole o i Tagliolini ai ricci di mare o ancora al Risotto ai frutti di mare. Personalmente ho gustato un generoso piatto di Tagliolini all’astice (4). Un vero tripudio di buon gusto che dice bene delle origini siciliane della mamma di Marina: lo stile, il rigore e la scelta delle creature del mare raccontano inevitabilmente degli insegnamenti materni. Va inoltre detto che Marina è presente in sala come in cucina e ci tiene a presidiare alla maniera di direttrice d’orchestra sia l’operato tra i fornelli, sia tra i tavoli con fare garbato ma mai invadente. ‘Ogni due tre mesi cambiamo il menu’ - ci racconta Marina - ‘secondo la  stagionalità del pescato’. I Secondi piatti contemplano diverse cotture del pesce (dalla griglia alla padella), per non parlare dell’immancabile Fritto (5) misto che ho trovato magnifico: croccante all’esterno, soffice all’interno. Leggero, per niente stucchevole dove si evince, tra l’altro, l’olio di qualità. Come quello in tavola, Maurì, Made in Sicily, delizioso e corposo al contempo. In carta da provare altresì la Ricciola alla siciliana o la Zuppa di pesce. Se è vero che il pesce trionfa, ultimamente la titolare ha deciso di dedicare una parte più contenuta a suggestioni di carne. Un'attenzione per quel commensale che, magari a pranzo, preferisce la "terra" - "Proponiamo piatti iconici come L'Orecchio di elefante e sopratutto scegliamo solo femmine, anche se i tagli sono più piccoli e appena più cari" - sottolinea sempre la titolare. Ricercata la carta dei vini: Marina non lascia nulla al caso e propone etichette ‘fuori dal coro’. Un plauso all'elegante e armonico Pinot Nero Alené dell'Oltrepò Pavese (6) della cantina LeFiole: Elisa e Silvia Piaggi sono le fiole, termine affettuoso che indica le figliole, le ragazze che hanno deciso di onorare, con la creazione dei loro nettari, la bellezza, la storia e le tradizioni del comprensorio a cui appartengono.

Insomma, tutto è in equilibrio, come in un'orchestra di tante anime che prova la stessa golosa sinfonia ogni giorno. 

Ristorante Porta Damiani via Porta Damiani 28/30 Pavia. Per prenotare: