Living & Convivi :: 23 mag 2019

Firenze - Cosa vedere? L'arte nel secondo 900 italiano e non solo

Collezione Roberto Casamonti

Un tuffo nella bellezza più inedita, un viaggio commovente ed emozionante, questo è ciò che si prova durante la visita della magistrale mostra (1) che narra il secondo Novecento italiano e non solo, attraverso le 80 opere che escono dalla personale collezione di Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale e grande esperto d’arte (2 - video).

A Palazzo Bartolini Salimbeni, in Piazza Santa Trinita, con la curatela di Bruno Corà dipinti e sculture dagli anni ’60 al XXI secolo, da Eliseo Mattiacci, Arnaldo Pomodoro, passando per Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto, il fortunato spettatore può a buon titolo cadere vittima della sindrome di Stendhal. Sì, avete capito bene, questa volta non per la magnificenza delle Cappelle Medicee o per i David di Michelangelo ma per il trionfo di capolavori accuratamente scelti (3 - 4 - 5) da Roberto Casamonti e dal suo particolare "sentire" l'arte come nessun altro. Unica, per Firenze e forse anche per l'Italia in generale, questa mostra (6) è un percorso da vivere in lentezza. Va interrogata e ascoltata con gli occhi. Vista e rivista. E rivista ancora per ritrovare quel pezzo di storia relativamente recente "ricco di tensioni e ideazioni di linguaggi" attraverso il genio dei talenti esposti.

“Entro l’arco temporale degli anni Sessanta prendono corpo taluni altri pronunciamenti artistici di considerevole entità, al punto da poter affermare che la spinta propulsiva maturata nella prima metà della decade di tale decennio avrà un effetto lungo tutti i successivi anni Sessanta e Settanta. In questo crogiuolo alimentato da eventi internazionali di carattere sociale politico e scientifico di grande portata si manifestano, infatti, una serie di tendenze estetiche: il fenomeno dei Gruppi di Arte Programmata e Cinetica, il Nouveau Réalisme, il movimento Fluxus, la Poesia Visiva, il Minimalismo o Strutture Primarie, la Land Art, l’Arte Concettuale, la Body Art, il Graffitismo e la Transavanguardia” - racconta il professor Corà.

Una scelta culturale quella di Casamonti, certamente meritevole e generosa. Un messaggio profondo che - si spera - verrà ampiamente colto e condiviso da migliaia di visitatori italiani e internazionali.

 

Info e prenotazioni: 

 

 

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